Il progetto

Il coordinamento degli Istituti piemontesi ha voluto approfondire i tempi e le forme con cui nel dopoguerra si è prodotta una crescente tensione sociale che ha contribuito a innescare atti di violenza diffusa gestita in forme difformi a seconda dei soggetti ed anche dei territori coinvolti. Questa violenza arriva ad assumere forma “normale” di strumento di lotta politica attuato sistematicamente e con crescente determinazione dal movimento fascista per cui lo scontro sociale muta in conflitto civile, lasciando una traccia profonda nella società italiana destinata a durare fino ai nostri giorni.

Il progetto si è proposto come ampliamento regionale dell’Atlante che l’Istituto nazionale “Ferruccio Parri” ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con il titolo: Atlante delle violenze politiche del primo dopoguerra italiano. 1918-1922 [link]. Il lavoro svolto dagli Istituti della Resistenza del Piemonte ha previsto l’ampliamento della cronologia fino al 1924, anno dell’assassinio di Giacomo Matteotti e l’utilizzo di fonti diverse, come la memorialistica, i quotidiani locali, i registri generali dei reati presenti presso le sezioni degli Archivi di stato oltre alla rivisitazione della produzione storiografica locale accumulata nel tempo.

L’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza si è occupato valorizzare e mettere a disposizione per la ricerca le interviste condotte in passato ai protagonisti di allora.

La ricerca intende fornire un importante strumento di lavoro e un repertorio di fonti a cui l’utenza possa accedere per ulteriori ricerche e approfondimenti. Vuole, inoltre, essere uno strumento di supporto per le scuole nella progettazione di percorsi didattici sulla storia contemporanea, mettendo in contatto insegnanti e studenti con i ricercatori e con la metodologia della ricerca storica.

Si ringrazia l’Istituto nazionale Ferruccio Parri per avere generosamente condiviso i dati già raccolti.